Tutto nel mondo è sesso, tranne il sesso. Il sesso è potere. (Oscar Wilde)
Perché non si pensa al sesso quando si leggono Platone, Kant, Heidegger, Pascal, Malebranche, Avicenna?
Perché il sesso dovrebbe ignorare la filosofia, che in greco significa, come è noto, “l’amore per il sapere”, visto che tutto che è amore lo riguarda da vicino?
Che cos’è questa sorta di ossessione universale (il sesso) che dovrebbe scomparire quando ci si accosta alle pareti ripide del discorso filosofico?
Perché tutto sia attraversato dal sesso, compresi i concetti più rigorosi, quelli che formano l’armatura della metafisica come tanti piccoli archetti metallici: Tempo, Verità, Misura, Politica, Desiderio, Essere, Infinito, Immagine, Casualità… non hanno niente in comune con la questione del sesso, eppure nessuno esce indenne da un confronto con il desiderio.
Con questa riflessione vogliamo andare all’estremo, spingerci fino al limite per cogliere, appunto, la vera essenza delle cose e di ciò che siamo. L’uomo sostanzialmente è tutto: ragione, pensieri, idee, azioni, corpo, mente, anima, e anche sesso. Il sesso fa parte dell’uomo come l’uomo vive per il sesso. Con tale affermazione non si vuole relativizzare ne tantomeno ridurre l’essere umano a puro istinto e alla sola soddisfazione. Assolutamente no. Vogliamo andare oltre tutti questi concetti di cui si sente parlare ormai sempre. Il nostro obiettivo è entrare in una riflessione davvero originale e curiosa, una sorta di “karma” filosofico che ha come scopo quello di aiutarci a sorridere di più davanti alla meraviglia di ciò che, in noi, spinge tutto, ovvero il sesso, inteso come “amore che scuote, istinto che crea, passione travolgente e dinamismo edificante”.
Potremmo definire la riflessione sul sesso una sorta di “metafisica del sesso” come la osava definire il grande filosofo ed esoterista italiano Julius Evola (Giulio Cesare Andrea Evola). All’interno di un suo celebre testo, il filosofo precisa in modo chiaro cosa si intende per metafisica del sesso. Il termine “Metafisica” è usato dall’autore con un duplice significato: da una parte una metafisica intesa come una ricerca del significato ultimo dell’eros e dell’esperienza sessuale al di là della fisiologia e dell’istinto di riproduzione; dall’altra uno studio volto ad individuare anche nelle forme di amore più comune un’esperienza trascendentale. È lo stesso Evola a testimoniarlo: “In quest’opera il termine metafisica viene usato in un duplice senso. Il primo senso è quello corrente in filosofia, dove per metafisica s’intende generalmente la ricerca dei significati ultimi. Il secondo senso è quello letterale, esso può riferirsi a ciò che va al di là del fisico, nel presente caso, nel sesso e nelle esperienze del sesso”.
Pensare al di là della pura fisicità e del puro appagamento dei piaceri può essere un’esperienza davvero importante, in modo particolare per due aspetti: 1) Sentimentale: andare oltre il fisico è la possibilità di cogliere un’altra sfumatura del sesso, un complesso mondo fatto anche di amore, reciprocità e autenticità. 2) Valoriale: Ognuno è quel che vuole essere. Recuperare una buona dose di valori è sicuramente un passo verso la nostra piena realizzazione come persone. Ricordiamoci che non siamo animali, ma siamo uomini dotati di ragione, esseri capaci di amore, individui generatori di buon senso. Questo vuol dire comprendere il vero significato del sesso. Siamo così, semplicemente, uomini e donne. Pensiamo, agiamo, costruiamo, vogliamo, desideriamo, godiamo, tradiamo, piangiamo e ci disperiamo. Ma un’esperienza di vita non sarà mai appagante se non è accompagnata dalla giusta comprensione del sesso, questo vortice di dinamismo interiore che coinvolge qualsiasi cosa che facciamo. Un vulcano di agitazione e inquietudine che ci porta a fare le cose più belle ma anche le avventure più estreme, che ci conduce verso conquiste e fallimenti. Tutto ciò fino alla morte, momento totalizzante, certo e ultimo che riguarderà ognuno, nessuno escluso.
Sesso e filosofia: si può fare? Sì, perché pensare a come gestire i propri impulsi significa andare oltre e trascendere la normalità di questo mondo che la pensa esattamente al contrario. Un po’ come pensarla in modo diverso insomma. Sbatterci la testa può funzionare, ma la strada giusta resta sempre quella: provarci.
L’amore sessuale in teologia è un peccato, in giurisprudenza un’intesa illecita, in medicina è un oltraggio meccanico, e la filosofia di queste cose non si occupa affatto. (Karl Kraus)