L’olio di sesamo è un prodotto con interessanti applicazioni sia in ambito culinario, che cosmetico, che farmaceutico, tant’è vero che il suo uso è diffuso in tutto Oriente sin da tempi antichissimi.
Dai semi della pianta (secondo la dicitura botanica Sesamum Indicu, della famiglia Pedaliaceae) si ottiene con spremitura a freddo un olio che può avere un colore leggermente diverso a seconda del tipo di semi da cui si estrae, bianchi o neri.
La pianta di sesamo ha fiori tubulari bianchi e i suoi frutti sono capsule deiscenti contenenti numerosi semi che vengono rilasciati una volta giunti a maturazione (da qui probabilmente la famosa frase: “Apriti sesamo”). I semi hanno dimensioni molto ridotte (1 grammo equivale a circa 500 semi ed in ognuno di essi la percentuale di olio oscilla dal 40 al 60%, contro il 15-35% dell’oliva matura.
L’olio di sesamo raffinato è di colore giallo chiaro, inodore e con un sapore caratteristico e gradevole.
Composizione e benefici
L’olio di sesamo è ricco di acido oleico (presente anche nell’olio di oliva) e di acido linoleico, fonte di acidi grassi essenziali omega 3 e 6.
Tra gli acidi grassi saturi abbondano il palmitico e lo stearico.
Il seme di sesamo è fonte di numerosi sali minerali tra i quali ferro, fosforo, magnesio, rame, acido silicico e soprattutto calcio che lo rendono un buon integratore per i bambini in fase di crescita e per gli anziani per prevenire malattie come l’osteoporosi.
Contiene preziose vitamine con prevalenza di vitamina A, E (40 mg/100 ml di olio) e del gruppo B (B1, B2, B3). La vitamina E è una vitamina dai poteri antiossidanti ed assieme ad altri tre antiossidanti naturali presenti nell’olio (sesamola, sesamolina e sesamolo) contrasta l’irrancidimento permettendo la conservazione a temperatura ambiente.
Sono presenti otto aminoacidi essenziali, in particolare metionina e triptofano;
Proprietà
Recenti studi [1] hanno verificato l’effetto antimicotico dell’olio di sesamo: sembrerebbe che la sesamina e gli altri acidi grassi presenti siano in grado di inibire la crescita di Caldida Albicans. La stessa proprietà è stata osservata anche per olio di oliva e olio di semi, ma di entità ridotta. Il calore durante la cottura non inibisce il potere antifungino, bensì lo potenzia. L’uso dell’olio di sesamo in questa direzione rappresenta una prospettiva interessante vista la facilità con cui le fasce più anziane della popolazione contraggono infezioni micotiche a livello orale.
È stato studiato il potere chelante dell’olio di semi nei confronti di piombo e ferro. L’olio di sesamo contiene sesamolo (un antiossidante attivo) che è utile per il trattamento delle intossicazioni da piombo e ferro a livello epatico e renale. L’olio di sesamo, infatti, è un potente inibitore delle sostanze proinfiammatorie (il TNF-α e l’interleuchina-1β) e dei radicali liberi ferro-indotti e attenua il danno epatico dovuto al piombo. Questo effetto dell’olio di sesamo apre la prospettiva ad un suo utilizzo come chelante, anche in virtù dell’assenza di effetti collaterali invece presenti nei farmaci. [2]
Nel 2005 sono stati svolti degli studi sull’apparato cardiocircolatorio per verificare i possibili effetti antiipertensivi dell’olio di sesamo in pazienti in terapia con diuretici (idroclorotiazide) o beta-bloccanti. I risultati sono stati molto positivi: la sesamina è in grado di interferire con l’asse renina-angiotensina- aldosterone, rendendo possibile una riduzione della pressione sistolica e diastolica. Sembrerebbe inoltre svolgere un’attività vasodilatatoria calcio-antagonista. [3] I cambiamenti riscontrati a livello ematico sono: una riduzione dei trigliceridi e della concentrazione plasmatica di sodio e un aumento di quella di potassio. Questa capacità di modificare il quadro elettrolitico pone le basi per un futuro utilizzo ai fini di contrastare l’ipertrofia cardiaca: si tratta infatti di una patologia associata a ipertensione sanguigna e ipokaliemia. Dai recenti esperimenti eseguiti sui ratti [4] l’olio di sesamo sarebbe in grado di ridurre lo spessore della parete cardiaca anche attraverso la modulazione della potassiemia e della pressione arteriosa. Infine è bene tenere conto della potente attività protettiva della vitamina E, presente in elevate concentrazioni nell’olio, in grado di contrastare la perossidazione lipidica.
È inoltre emerso da una ricerca su conigli, che seguivano una dieta ad alto contenuto lipidico, che l’olio di sesamo è in grado di migliorare i livelli sierici di lipidi e gli enzimi epatici. Questa proprietà non è invece posseduta dai semi di sesamo [5] ed è più spiccata di quella esercitata dall’olio di oliva. [6]
L’olio di sesamo svolge anche un’attività antiinfiammatoria a livello della pelle ed è utile nella sua protezione contro infezioni soprattutto di natura fungina, ma anche nel caso di streptococchi e stafilococchi.
La sua composizione e struttura permette anche di essere utilizzato come leggero lassativo in grado di facilitare l’evacuazione delle feci.
Usi
L’olio di sesamo (esclusivamente spremuto a freddo) può essere utilizzato in cucina come condimento sostitutivo all’olio di oliva.
L’olio di sesamo presenta un’azione decontratturante e defaticante, per cui è utile anche per dolori muscolari e articolari.
Utile anche l’azione strutturante sui capelli: previene la caduta ed ha attività antiforfora.
Utilizzo nell’ayurveda
L’utilizzo per i massaggi è molto diffuso: la medicina Ayurvedica ne fa ampio ricorso, soprattutto per armonizzare Vata (legato a tutto ciò che è movimento): ne consiglia l’utilizzo al mattino, preferibilmente leggermente scaldato. Esercita un azione tonificante e rigenerante, ha azione emolliente, allevia le screpolature e la secchezza cutanea. È consigliato soprattutto in inverno.
La medicina Ayurvedica presta anche molta attenzione alla pulizia quotidiana degli organi di senso. Suggerisce il ricorso a gargarismi mattutini per preservare la salute della gola, rimuovere il muco (che può trasformarsi in un ricettacolo di batteri) ed evitare disturbi quali alito cattivo, offuscamento dei sensi, mal di gola, alterazione del gusto. In questo caso è utile fare gargarismi con olio di sesamo, cui si aggiunge una spolverata di curcuma.
Un risciacquo mattutino di alcuni minuti favorisce la rimozione di tossine e rende i denti più bianchi.
Curiosità
Secondo un antico mito indiano i semi di sesamo originerebbero dalle gocce di sudore di Visnu. [7] I semi del sesamo, un alimento d’uso comune, erano considerati importanti ed usati anche in molte pratiche rituali. “In un incantesimo che veniva recitato per favorire la crescita dei denti in un bambino si auspica anche che essi vengano rivolti a un utilizzo corretto, cioè a masticare il cibo: ci si rivolge, infatti, ai denti stessi con la preghiera che non diano morsi al babbo e alla mamma del bambino, ma che piuttosto mangino il riso, l’orzo, i fagioli e il sesamo.” [7] Il sesamo era anche considerato un simbolo di rinascita e di fondamentale importanza per i defunti: apriva le porte dell’aldilà e serviva per ottenere il favore di Yama, il re dei morti.
Bibliografia:
- [1] Ogawa T, et Al., Effect of Edible Sesame Oil on Growth of Clinical Isolates of Candida albicans,2013 Sep 19, Biol Res Nurs.
- [2] Chandrasekaran VR, Beneficial Effect of Sesame Oil on Heavy Metal Toxicity, 2013 Jun 6. JPEN J Parenter Enteral Nutr
- [3] Sankar D, Effect of Sesame Oil on Diuretics or ß-blockers in the Modulation of Blood Pressure, Anthropometry, Lipid Profile, and Redox Status 2006; 79 :19-26. Yale Journal Of Biology And Medicine
- [4] Liu CT,et Al., Sesame Oil Therapeutically Ameliorates Cardiac Hypertrophy by Regulating Hypokalemia in Hypertensive Rats, 2013 Jun 10, JPEN J Parenter Enteral Nutr.
- [5] Asgary S, Antihyperlipidemic Effects of Sesamum indicum L. in Rabbits Fed a High-Fat Diet, 2013 Sep 4; ScientificWorldJournal.
- [6] Namayandeh S M, Olive and Sesame Oil Effect on Lipid Profile in Hypercholesterolemic Patients, Which Better? 2013 Sep; 4(9): 1059–1062 Int J Prev Med.ù
- [7] Sani Saverio, Il sesamo nell’India antica
Sitografia:
- http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/sesamo.html