Non preoccuparti del futuro, ma cerca di diventare fermo e chiaro nello spirito, perché la tua felicità non dipende dal tuo destino ma da come riesci ad affrontarlo. (Hegel)
Mistero e paradosso, meraviglia e stupore, eterno e limite, detto in una parola: Uomo. Quante volte ci fermiamo a pensare chi siamo veramente? O forse, più in generale, quante volte pensiamo ala grandezza e profondità che si nasconde dietro l’essenza unica e autentica dell’Uomo? Chi è l’Uomo? Per alcuni un semplice individuo, per altri un essere vivente paragonabile a qualsiasi altro animale dotato di istinti, per altri è un nobile “centro di emozioni e sentimenti”. Un bel “mistero” in tutti i sensi verrebbe da dire. Eppure l’Uomo è un concentrato di tutto, è un essere vivente con due dimensioni necessarie e fondamentali che quotidianamente lo rendono indescrivibile e raro. Due dimensioni che lo conducono quotidianamente verso l’equilibrio ma anche verso una sorta di disorientamento. Questi due mondi uniti e contrapposti sono la Ragione e Spirito. Ragione perché ciò che differenzia l’uomo dall’animale è proprio la capacità di saper pensare, e quindi di elaborare idee e di provare ogni sorta di sentimento “consapevole” nei confronti del mondo e della vita. Spirito perché questo “Uomo” non ha solamente un corpo in cui vivere e con il quale fare i conti attraverso le dimensioni di tempo e spazio, ma ha anche un’anima, una dimensione spirituale, un fulcro di energia, una passione travolgente che va a di là del puro vedere e sentire, un filo trascendente e presente che lo avvolge e gli dona quella capacità di essere appunto “nobile” e regalmente se stesso.
Il grandissimo e stimatissimo filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel, in una delle sue opere più importanti, La Fenomenologia dello Spirito, spiega come “Lo Spirito costituisce il momento culminante del divenire dell’Idea. Esso, infatti, è l’Idea pienamente attuata, l’ Idea che ha preso coscienza di sé. Per Hegel, come si è detto, tutto è Idea, il che vuol dire: tutto è intelligibile, razionale; ma l’intelligibilità del reale non è data di colpo: essa si attua, progressivamente, attraverso il cammino dialettico. Questo cammino dialettico culmina appunto nello Spirito: abbiamo già visto nella Fenomenologia come Hegel, con questo termine, indichi non tanto un’entità trascendente, né la semplice coscienza individuale, quanto il mondo delle relazioni umane, dei valori, delle istituzioni, ciò che noi oggi chiameremmo – in generale – cultura. Lo spirito dunque è l’uomo, l’Umanità intesa non come razza biologica particolare, ma come entità autocosciente, razionale e libera. L’uomo è spirito in quanto appartiene a una comunità culturale, o anche – appunto – spirituale. Nella comunità, tra gli altri, l’uomo associato è un soggetto attivo che realizza se stesso nelle attvità che danno vita alla società. In questa sua dimensione associata, culturale, spirituale, l’uomo trova se stesso, realizza la sua dimensione più propria”.
L’Uomo, sottolineato appositamente con la “U” maiuscola per delinearne la nobiltà e la profondità d’essenza, è ragione e spirito. Solo riuscendo ad unire queste due dimensioni si potrà avere la completa verità di ciò che lui è. Attraverso lo spirito l’Uomo comprende che la sua vita è guidata non semplicemente dai soli istinti, ma da una “forza” interiore che va al di là della pura datità e apparenza concreta. Con la ragione l’Uomo rende vivo e valorizza a pieno ciò che deriva dallo spirito, creando così la sua vera identità e assaporando l’unicità della sua stessa vita. L’Uomo è altresì chiamato a coltivare e rafforzare entrambe le dimensioni, perché se rafforza la sua mente renderà più forte anche il suo spirito, e se avrà uno spirito forte anche la ragione ne trarrà beneficio in tutto, nelle scelte, nelle idee, nei pensieri, nelle motivazioni e soprattutto nel coraggio di vivere.
Vivere con consapevolezza e salute vuol dire anche questo: avere lo spirito giusto per affrontare le cose. E chi ha avuto il coraggio di essere tenace in questa missione, pur in numerose difficoltà, ne ha sempre tratto beneficio. Torniamo ad essere Uomini meno materiali e più spirituali! Perché? Perché gusteremo la vita con una marcia in più.
Di seguito vengono proposti alcuni aforismi che richiamano il tema sopra citato e spingono ad un’ulteriore riflessione:
- “Quanto più lo spirito diventa gioioso e sicuro, tanto più l’uomo disimpara a ridere forte; per contro gli zampilla continuamente in viso un sorriso intelligente”. (Friedrich Nietzsche)
- “La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito”. (Marcel Proust)
- “Lo stile è la fisionomia dello spirito”. (Arthur Schopenhauer)
- “Lo spirito non è ciò che spazia e libera, ma ciò che frena e limita”. (Cesare Viviani)
- “Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani”. (Seneca)
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