“La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida”. (Zygmunt Bauman)
Il senso, il messaggio profondo che si vuole dare a questo approfondimento, è proprio quello relativo all’importanza e alla sacralità della vita. Pensare, come ogni volta che facciamo prima di agire, alla vita, non è sempre così scontato; saperla vivere ancora meno. Consapevolezza e salute rientrano in modo perfetto come linfa che da movimento a questo tema. E forse è proprio questa l’importanza del blog di cui facciamo parte, uno strumento utile a creare attorno a noi un vero “stile di vita” nuovo e che possa dare una svolta al nostro pensiero talvolta debole e spesso fragile.
Siamo stati tutti coinvolti, in modi diversi, dai recenti e tristi fatti che hanno caratterizzato la vita di Parigi e di tutta la Francia in questi giorni. Ebbene, il nostro invito, che vuole assolutamente allontanarsi da notizie, analisi, commenti e polemiche, vuole essere proprio quello di fermarci a riflettere con tutta onestà sul tema della vita. Sì, la VITA, in tutte le sue sfumature e in tutta la sua totalità. Quante volte pensiamo alla nostra vita? Come concepiamo il concetto di “VITA”? Perché ha senso la vita? Perché ha senso vivere?. Questi interrogativi devono spingerci ad aprire i nostri pensieri e navigare velocemente verso risposte che possano scuotere la nostra interiorità. Che devono scuotere la nostra interiorità!. Perché l’uomo DEVE vivere? Perché ciascun individuo è sacro. Indipendentemente dal colore, dalla religione e dalla cultura. Ciascuno è sacro nella sua autenticità. E se ogni uomo è sacro vuol dire che la sua vita ha un senso, ha un’obiettivo, una vocazione precisa. Perché, dunque, ha senso vivere? Perché chi vive si arricchisce continuamente. La vita è gioia, dolore, sofferenza, esultanza, nobiltà, delusione, e proprio per questo è ricchezza, da condividere quotidianamente e continuamente, senza riserve.
Ogni vita che incontriamo è sacra, è unica, ci porta a trasformarci. Chi vive assapora l’essenza stessa del bello, coglie lo scopo che trionfa al di là di ogni ostacolo e sofferenza, scorge una trascendenza che va al di là della dimensione puramente concreta e pragmatica. Chi vive davvero, detto in altre parole, raggiunge la realizzazione di tutto. Per fare questo cosa serve? Abbiamo bisogno di ritornare all’essenzialità e alla semplicità, a quei valori necessari che stanno alla base di ogni vita: rispetto, reciprocità, sorriso. Abbiamo bisogno di staccarci da ciò che è sempre più virtuale per ritornare a ciò che è reale, come per esempio un abbraccio, una carezza, un bacio, una lacrima, mondi estremamente più eccitanti di qualsiasi telefonino o tablet in nostro possesso. Uomo, ritorna alla semplicità! Ama la vita! Rincorri l’essenzialità delle cose! Non perderti dietro ai mezzi superficiali che ti allontanano dal senso di ciò che sei! Vivi davvero!. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma possiamo rendere il nostro presente pieno di vita, e solo questo potrà aprire le porte a un “domani” positivo.
Zygmunt Bauman, filosofo polacco ancora in vita, nel suo pensiero sopra citato esprime chiaramente il concetto di vita: è un’opera d’arte, da modellare continuamente, da scegliere ogni giorno, da perfezionare con coraggio e senza paura. Solo così facendo potremo un giorno dire di aver realizzato l’opera più bella e importante mai vista. Noi siamo la nostra opera d’arte. Noi siamo vita. Siamo una “celebrazione quotidiana” di bene e male che si intrecciano in un unico vortice.
Riflettiamo, pensiamo senza paura alla nostra vita. Abbiamo conquistato qualsiasi cosa, rincorso qualsiasi progresso, raffinato qualsiasi arte di guerra. Ora non ci resta che raffinare l’arte della nostra vita, un cammino che aprirà molte più porte di qualsiasi bomba e ci farà scoprire orizzonti molto più sacri di qualsiasi tecnologia. A te la scelta, oh Uomo!.
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