Esistono numerose sostanze in grado di interagire con il sistema endocrino e di interferire con il suo delicato equilibrio. Vengono chiamati Perturbatori Endocrini (Endocrin Disruptors) e si ritiene possano essere causa di effetti avversi non solo sugli animali, dove è stato trovato un nesso causa- effetto, ma anche sull’uomo e sulla sua progenie.
Sistema endocrino o ormonale: una visione di insieme
Il sistema ormonale, o endocrino, è costituito da una serie di ghiandole (come surreni, tiroide, gonadi…) in grado di produrre e rilasciare nel sangue gli ormoni, i messaggeri chimici dell’organismo. Questi ormoni, attraverso la circolazione sanguigna raggiungono molti tessuti del corpo, dove possono legarsi ai propri recettori ed esercitare in questo modo il loro effetto. Gli ormoni svolgono molteplici attività ed il loro ruolo è molto importante. Tra le numerose funzioni vi è la modulazione della crescita, dello sviluppo, della riproduzione, dell’attività metabolica e del comportamento umano.
Viste la crucialità e la complessità di questo sistema, esistono dei meccanismi di controllo, che comprendono anche ipotalamo e ipofisi. Il funzionamento è strutturato in modo gerarchico, con effetto a cascata, e con la possibilità di regolare il sistema a diversi livelli. Si creano così dei circuiti di controllo veri e propri, chiamati “assi”, che possono a loro volta interagire gli uni con gli altri.
L’ipotalamo, stimolato, immette in circolo degli ormoni detti “di rilascio”, che vanno a stimolare l’ipofisi. Questa a sua volta produce ormoni “trofici” che raggiungono la ghiandola bersaglio che a sua volta modo produce gli ormoni finali.
Perturbatori endocrini: definizione secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
Un perturbatore endocrino è una sostanza o una miscela esogena che altera le funzioni dell’apparato endocrino e causa in tal modo effetti nocivi sulla salute di un organismo intatto, o nella sua progenie o nelle (sub)popolazioni.
Un perturbatore endocrino potenziale è una sostanza o una miscela esogena che possiede proprietà suscettibili di indurre una perturbazione endocrina in un organismo intatto, o nella sua progenie o nelle (sub)popolazioni.
Le sostanze che possono alterare il sistema endocrino possono essere distinte in due principali categorie:
- gli ormoni naturali (estrogeni, progesterone, testosterone naturalmente prodotti nell’organismo umano o animale e i fitoestrogeni contenuti in alcune piante, come i germogli alfalfa e i semi di soia);
- gli ormoni di sintesi (concepiti espressamente per interferire sul sistema endocrino modulandone la funzionalità) e le sostanze chimiche sintetizzate dall’uomo, concepite per usi industriali, agricoli (ad es. prodotti fitosanitari) e per beni di consumo (ad es. additivi per materiale plastico) nonché sostanze chimiche (contaminanti) derivanti dai processi industriali (ad es. diossine).
Come agiscono i Perturbatori Endocrini
I Perturbatori Endocrini possono modulare o addirittura interferire con il sistema endocrino, attraverso una vasta gamma di attività, che è costato loro anche il nome di “imitatori ormonali o estrogestinici”, “modulatori endocrini”, “agenti endocrino-distruttivi” o “inquinanti chimici persistenti”.
La loro azione coinvolge soprattutto gli ormoni steroidei e possono agire a diversi livelli: rilascio, trasporto, metabolismo ed escrezione degli steroidi, interferenza con i loro recettori, aumento o riduzione dei loro livelli sierici.
Effetti possibili
È giusto sottolineare come ad oggi sia difficile verificare il nesso causa-effetto tra Perturbatori Endocrini e patologie nell’uomo. Ciò è dovuto principalmente a due motivi:
- la maggior parte degli effetti è ritardato, e può verificarsi a grande distanza temporale dall’esposizione (si suppone che alcuni effetti si possano manifestare a livello degli embrioni originatesi da genitori esposti al fattore patogeno in gioventù)
- gli studi fatti su modelli animali spesso non hanno un corrispettivo dell’uomo, in quanto due organismi così diversi possono sviluppare risposte differenti.
In ogni caso è stato osservato negli ultimi anni un aumento dell’incidenza di tumori ormone-correlati nei Paesi Occidentali e nei paesi che adottano uno stile di vita Occidentale: tumore alla mammella e ovarico nelle donne, prostatico e testicolare negli uomini. Questo perché molti di questi interferenti endocrini hanno attività estrogenica o antiandrogenica. La riduzione nella conta degli spermatozoi, l’aumento dell’infertilità maschile, l’incremento di gravidanze ectopiche [extrauterine] negli ultimi 50 anni potrebbero quindi presentare un nesso con i perturbatori endocrini, proprio perché sono in grado di interferire con gli ormoni sessuali.
Vista l’importanza degli steroidi nell’organogenesi [formazione degli organi durante la vita embrionale e fetale], vi è il rischio che queste sostanze comportino malformazioni congenite come l’ipospadia [l’uretra sbocca sul corpo del pene, in una posizione anomala] e il criptorchidismo [mancata discesa di uno o entrambi i testicoli].
Anche una possibile interazione con la tiroide non è da escludere.
Infine il sistema immunitario è un altro possibile bersaglio. Queste sostanze sono in grado di influenzare la sintesi di citochine ed immunoglobuline, interferiscono con la sintesi di ossido nitrico, agiscono con l’immunità innata e si pensa siano associate allo sviluppo di patologie autoimmuni. La possibile influenza degli interferenti endocrini sulle allergie sembra in accordo con l’importante aumento di queste patologie negli ultimi anni in concomitanza con la maggior diffusione di queste sostanze.
In ogni caso gli studi attualmente realizzati sono ancora insufficienti ed è materia oggetto di grande interesse.
Interferenti endocrini: carrellata di nomi ed utilizzi
Dove si trovano i Perturbatori Endocrini?
Sono sostanze estremamente diffuse nell’ambiente, per via del loro ampio utilizzo nell’industria, utilizzo soggetto nel corso degli anni a controlli e regolamentazione progressivamente restrittiva.
Sono presenti in molti oggetti d’uso quotidiano: sono utilizzati nella produzione di carta, plastica, dispositivi medici, pesticidi, giocattoli, imballaggi, tubi, rivestimenti o oggetti d’arredamento, cosmetici..
Questo a sua volta fa sì che possano essere trovati in qualsiasi parte dell’ambiente: acqua (pioggia, laghi, fiumi, oceani) aria e suolo. L’uomo ha dunque molteplici modi per venirne a contatto, ma quello prevalente risulta essere l’alimentazione: sia nei prodotti di terra che di mare.
Gli interferenti endocrini tendono ad accumularsi prevalentemente a livello del tessuto adiposo e del latte materno. Vengono spesso osservati nelle urine.
Cosa è stato fatto in proposito?
A livello normativo sono state prese diverse iniziative per ridurre l’esposizione agli Interferenti Endocrini, volte soprattutto alla tutela dei bambini:
- il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento (CE) n.1907/2006 (denominato “regolamento REACH” dall’acronimo Registration, Evaluation, Authorisation of CHemicals): si tratta di una svolta significativa nella gestione del rischio delle sostanze chimiche presenti sul mercato. Il regolamento REACH prevede, in particolare, l’acquisizione di informazioni sulle caratteristiche tossicologiche, ecotossicologiche e fisico-chimiche relative ad ogni sostanza in commercio.
- nella primavera del 2010 alcuni Paesi (Canada, Danimarca, Francia) hanno adottato a livello nazionale il divieto di impiego del bisfenolo A nei biberon.
- la direttiva 2011/8/UE del 28 gennaio 2011 della Commissione Europea ha vietato la fabbricazione (dal 1° marzo 2011) e l’immissione sul mercato e l’importazione nell’UE (dal 1° giugno 2011) di biberon in policarbonato contenenti bisfenolo A;
- la Danimarca ha vietato l’utilizzo di due parabeni impiegati come conservanti nei prodotti cosmetici per bambini fino a tre anni di età.
Cosa possiamo fare per proteggerci?
Il Ministero della Salute ha promosso il progetto “Conosci, Riduci, Previeni gli Interferenti Endocrini: un Decalogo per il Cittadino”, in cui vengono date delle indicazioni importanti sui comportamenti quotidiani che è utile adottare per limitare l’esposizione a queste sostanze:
- Non utilizzare per cibi e bevande contenitori di plastica usurati o “monouso”
- Limitare l’utilizzo di strumenti antiaderenti con superfici usurate
- Utilizzare la carta oleata o la pellicola a contatto con gli alimenti solo secondo le indicazioni dei produttori: leggere l’etichetta!
- Durante la cottura dei cibi garantire un’adeguata areazione della stanza ed utilizzare la cappa d’aspirazione
- Evitare la combustione di incenso, il fumo di candela e il fumo di sigaretta negli ambienti in cui si vive
- Sostituire gli involucri lacerati e/o usurati con imbottitura in schiuma (es. sedili dell’auto)
- Limitare l’utilizzo di abiti con trattamenti addizionali idrorepellenti o antimacchia
- Evitare il consumo di alimenti con parti bruciate/carbonizzate e limitare l’uso di alimenti affumicati. Eliminare dai cibi le parti bruciate, anche dalla pizza
- Nella scelta di materiale per la casa limitare l’uso di P VC morbido contenente DEHP
- Evitare il ristagno della polvere negli ambienti chiusi
Nel caso di bambini limitare la loro esposizione a prodotti contenenti PVC, scaldare i loro alimenti in contenitori integri e facendo attenzione a seguire le indicazioni dei produttori, aspettare che gli alimenti si siano raffreddati se li si vuole trasferire in contenitori di plastica.
Vedi anche:
Interferenti Endocrini Parte II: gli FTALATI
Sitografia:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Interferenti_endocrini
- http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/eas.htm
- http://www.minambiente.it/pagina/gli-interferenti-endocrini
- http://www.ilfattoalimentare.it/interferenti-endocrini-iss-ministero.html
- http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/reach/decalogo_interf_endocr_13032014.pdf
- http://www.bag.admin.ch/themen/chemikalien/00228/05072/index.html?lang=it
- https://www.youtube.com/watch?v=KFMskQnE29Q
Bibliografia:
- Chalubinski M, Kowalski ML, Endocrine disrupters–potential modulators of the immune system and allergic response. Allergy. 2006 Nov;61(11):1326-35.
- Nakamura K, Kariyazono H Influence of endocrine-disrupting chemicals on the immune system Journal of Health Science, 2010; 56 (4): 361-373
- Bottaccioli F e Carosella A, Immunità, cibo e cervello, 2009, Tecniche Nuove
- Bottaccioli F, Il sistema immunitario: la bilancia della vita, 2008, Tecniche Nuove